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Nel 1957 diede vita ad un gruppo di ricerca in elettronica che ben presto venne incorporato fra le
prime schiere del Comitato Nazionale Ricerche Nucleari (C.N.R.N.) che in quegli anni cominciava a
prender vita. La sede del Comitato era allora in via Belisario a Roma, ma le prime attività erano sparse
fra i vari istituti universitari. Il professor Rispoli mise insieme un gruppetto di giovani laureati in fisica e
di tecnici industriali, al quale diede il nome di CELE (Centro Coordinamento Elettronica).
Questo nome ebbe una certa notorietà ancora negli anni in cui il gruppo aveva già assunto il nome di
Laboratorio di Elettronica del CNRN. Una attività abbastanza consistente aveva già preso corpo presso
l’Istituto di Fisica della Città Universitaria, ma ha preso una fisionomia più definita quando, nel 1958, il
CNRN acquistò l’area della Casaccia.

Negli anni immediatamente precedenti, l’interesse sull’utilizzazione delle tecniche nucleari aveva
preso grande rilievo nell’opinione pubblica, principalmente in connessione con la produzione di
energia tramite reattori nucleari. Avevano però richiamo gli aspetti della sanità, dell’agricoltura, dei
materiali. Infatti i primi laboratori ad installarsi in Casaccia, nel 1959, furono quelli di biologia e di
agricoltura oltre alle installazione del reattore di ricerca Triga (Training, Research, Isotopes, General
Atomics, comprato in USA). L’appoggio della strumentazione elettronica era fondamentale in ogni
tipo di ricerca. Il professor Rispoli captò queste esigenze, e per accorciare al massimo, oltre che i costi,
i tempi di trasferimento fece riattare le vecchie vaccherie, che rappresentano tuttora gli ambienti del
Centro maggiormente sfruttati. Il prof. Rispoli era soddisfatto di questa scelta che gli concedeva la
priorità di utilizzazione dell’area,(fu seguito dal prof. Sebastiano Sciuti con il Laboratorio Fisica
Nucleare Applicata e dal prof. Gian Tommaso Scarascia Mugnozza con il Laboratorio Agricoltura: sono
i tempi pionieristici del cuoco Romolo), e indicava ai visitatori il suo studio che aveva ospitato
precedentemente il toro. Questa priorità ha portato a far sì che l’edificio sia riportata nella famosa
Enciclopedia dei Ragazzi Mondadori per rappresentare la Casaccia.

Gli spazi più ampi a disposizione diedero ali alla intraprendenza innata in Rispoli. Articolò la trentina
di ricercatori che aveva formato sui temi che considerava più produttivi in quella situazione, in vista
dell’appoggio ad un previsto programma nucleare nazionale, spinto anche dal clima di generale
entusiasmo che correva tra quei giovani ricercatori di fronte alle grandi potenzialità degli sviluppi
tecnologici di quegli anni.

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